domenica 1 ottobre 2017

GLI IONICI E IL PROBLEMA DELL'ARCHÈ

-LA PRIMA RIFLESSIONE FILOSOFICA
I filosofi cercano una risposta razionale a domande di questo tenore:
●QUAL È L'ORIGINE DELL'UNIVERSO
●COME SI SPIEGA LA VITA SULLA TERRA
●PERCHÉ LE COSE SONO COME SONO E ACCADONO COME ACCADONO
La prima riflessione filosofica si sviluppa nella ionia intorno al settimo e sesto secolo proprio per cercare una risposta a simili interrogativi.
Coloro che inaugurarono questo nuovo stile di pensiero sono Talete,Anassimandro e Anassimene,tutti e tre di Milano.
Possiamo affermare con certezza che possedevano alcune fondamentali conoscenze di carattere tecnico-scientifico,ricevute dai salienti della Media e della Bibilonia.
A essi va il merito di essersi interrogati per primi sulla natura multiforme e mutevole del mondo e di aver individuato una causa e un principio originario (dal greco archè).
L'archè rappresenta sia la materia di cui sono fatte le cose,sia la forza che le genera.

TALETE:L'ACQUA COME PRINCIPIO ORIGINARIO
TALETE non era affatto una persona distratta e sapeva sfruttare la conoscenza meteorologica per arricchirsi.
Esso pensava che il principio primordiale fosse l'acqua,sulla base dell'osservazione e del buon senso che mostrarono come ogni cosa vivente sia intrisa di questa sostanza. L'esperienza originaria dell'acqua a cui Talete fa riferimento e quella del parto (il bambino nasce rompendo le acque)
Lui pensava che all'origine del mondo ci fosse solo un grande oceano e successivamente si fossero formate le terre e i corpi celesti.

ANASSIMANDRO:L'APEIRON COME FONDAMENTO DEL REALE
Con anassimandro la filosofia approfondisce la sua diversità dei miti cosmogonici agli infatti uso per primo il termine archè e ne individuò la sostanza primordiale che è all'origine dell'universo,in un principio indeterminato detto apeiron.
Ritiene che il principio da cui derivano tutte le cose non possa identificarsi con una di esse. Egli si pone anche il problema del nodo in cui le cose derivano dalla sostanza primordiale. Egli infatti ritiene che si tratti ti un processo di separazione e differenziazione governata da una legge necessaria,lui afferma che la separazione pyo essere fonte di infelicita in ayanto gli individui mantengono la nostalgia per il turto originario.

ANASSIMENE:L'ARIA COME PRINCIPIO DELLE COSE
Anche ANASSIMENE di occupò di ricerche naturalistiche. Egli identifica il primo principio con l'ARIA.
ANASSIMENE Attribuisce al principio primo i caratteri dell'infinita e del movimento incessante.
L'aria è la forza che anima il mondo e il principio di ogni mutamento. La trasformazione e generazione delle cose è spiegato dal processo di condensazione e rarefazione.


domenica 21 maggio 2017

DAL PENSIERO LINEARE A QUELLO IPERTESTUALE

In questo ultimo periodo una parte fondamentale della nostra vita l'hanno ricoperta le tecologie e specialmente i cellulari. Gli psicologi hanno affermato che le tecnologie hanno un impatto enorme sul modo di pensare di riflettere e apprendere di un individuo. I soggetti che usano la tecnologia sin da piccoli si chiamano "nativi digitali"mentre i soggetti che hanno imparato ad usarla in un secondo momento vengono chiamati "immigrati digitali".
I NATIVI DIGITALI hanno un pensiero multi tasking e sono orientati al futuro
Gli IMMIGRATI DIGITALI invece hanno un approccio e un pensiero sequenziale sono orientati al passato e alla statisticita.
Numerosi critici hanno iniziato a chiedersi se ci troviamo al tramonto della società del libro e della'interpretazione. Da questa affermazione sono nati due schieramenti diversi:

  • APPOCALITTICI:guardano alla teconogia con cinismo
  • INTEGRATI:accolgono essa con positività guardando alle sue potenzialità 
La differenza tra nativi e immigrati di riscontra maggiormente nelle aule scolastiche. Per esempio,gli insegnanti vedono Internet come una fonte da sfruttare per le ricerche mentre gli studenti sono più interessati ai social network.
Alcuni paesi come la Danimarca e la Svezia stanno sperimentando nuove scuole dove ci è un uso dei tablet e computer. In altri paesi invece ci è ancora una buona dose di scetticismo verso la totale tecnologia della scuola.

giovedì 20 aprile 2017

I SOFISTI E LA NASCITA DELLA PAIDEIA

Nel quinto secolo Atene raggiunge il vertice del suo splendore politico e culturale(sotto la guida di Pericle) anche grazie ai sofinti.
Il termine società indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici. Essi insegnavano l'arte politica.
Le tecniche insegnare dai sofisti sono due:
-dialettica,che consiste in un dettato dialogo
-la retorica,che consiste in lunghi discorsi con i quali persuadere un vasto uditorio
Nell'ambito dell insegnamento dei sofisti entrano dunque la poesia la scienza e il mito (PAIDEIA GRECA),un insegnante il cui obbiettivo la cultura generale.
I sofinsti non identificano la conoscenza con la verità,anzi i loro rappresentanti riconoscono che non ci sia nessuna verità assoluta.

PAIDEIA
È l'organizzazione degli antichi greci con il quale i sofisti insegnavano agli aspiranti politici la politica e la cultura.

domenica 12 marzo 2017

LA MOTIVAZIONE

Da un sondaggio è venuto fuori che i sentimenti maggiori privati dagli studenti prima di affrontare un esame sono:
44%ansia
21%tensione
16%serenità relativa
19%calma
Gli psicologi in base a questi dati,  hanno affermato che perché un esame sia svolto al meglio delle proprie capacità l'ansia deve essere equilibrata. Quindi non dev'essere ne troppa e ne troppo poca. Oltre all'ansia controllata devere esserci una MOTIVAZIONE

COS'È LA MOTIVAZIONE?

Per indicare cosa ci spinge ad agire il nostro linguaggio soccorre a una vasta quantità di termini:volontà,desiderio,curiosità,interesse..La psiocologia ragguppa tutti questi termini sotto un unico concetto,la MOTIVAZIONE.
La motivazione è l'insieme dei meccanismi biologici o psicologici che determina l'azione e l'orientamento verso il obbiettivo.
Avere una motivazione è necessario per avere dei successi,sia nell'ambito scolastico(come abbiamo visto nel film"stella")che in qualsiasi altra parte.
Stella infatti era una ragazzina,la quale verso la scuola non aveva nessun tipo di interesse,non era spronata o motivata nè dai suoi genitori nè da se stessa e quindi essere promossa non le interessava neanche. Successivamente incontrò un amica che la aiutò parecchio e  riuscì a trovare la sua motivazione.

2 MOTIVAZIONI

Vi sono due tipi di motivazioni:
La motivazione INTRINSECA e la motivazione ESTRINSICA.
Iniziamo col spiegare quella intrinseca,che è costituita dalla curiosità e il piacere che si prova nel fare qualcosa,quindi ad esempio,una persona per sua spontanea volontà e per suo interesse studierà una materia scolastica o cercherà di raggiungereun determinato obbiettivo.
Quella estrinseca invece si verifica quando ci si impegna a portare a termine una cosa per motivi esterni,per ricevere cioè un premio. Sarebbe giusto che in un soggetto fossero presenti tutte due le motivazioni;perché nella motivazione intrinseca vi è la personalità e il carattere di una persona mentre la motivazione estrinseca è caratterizzata da intenzioni,atteggiamenti e comportamenti.

ATTRIBUZIONI

Le attribuzioni di dividono in interne e esterne e sono le idee che un soggetto si fa di un altra persona o di se stesso. Le attribuzioni esterne sono opinioni basate su atteggiamenti e comportamenti mentre quelle interne sono sulla personalità e il carattere.

PIRAMIDE DEI BISOGNI DELL'INDIVIDUO
ABRAHAM MASLOW ha interpretato i fattori motivazionali come bisogno dell'individuo classificandosi in una piramide in base alle loro importanza. I fattori motivazionali innescono un complesso PROCESSO DI ATTIVAZIONE;procedimento con il quale l'induividuo percepisce stimoli interni e esterni a lui e poi valuta di come raggiungere i suoi obbiettivi
.




domenica 29 gennaio 2017

INSEGNANTI E ALLIEVI

LA COMUNICAZIONE NELL'ATTIVITA EDUCATIVA
L'attività educativa a scuola si presenta come uno scambio comunicativo attraverso un dialogo.
La comunicazione educativa è innanzitutto una trasmissione di informazioni tra un mittente(l'insegnante) e un destinatario(l'alunno). Questo dialogo deve tenere una dinamica circolare che si verifica quando i ruoli dell'alunno e dell'insegnante si scambiano.
deve essere un vero e proprio dialogo basato sulla partecipazione attiva di entrambi gli interlocutori.
Per evitare che la comunicazione sia disturbata è opportuna la metacomunicazione esplicita,il ricevente dichiara di aver ricevuto e compreso il messaggio,esso avviene tramite la funzione metelinguistica (capisci?).
Molto importante è che l'insegnante o l'educatore anche chiamato FACILITATORE verifichi e apprenda l'efficacia della sua comunicazione.

FACILITATORE
termina con il quale s'intende un professore.con il compito di facilitare lo studio e l'apprendimento scolastico agli studenti.


RUOLI E FUNZIONI NEL DIALOGO EDUCATIVO
Nel dialogo educativo sono importanti 2 termini della sociologia,status e ruolo
STATUS indica la posizione che una determinata persona occupa nella società e quindi implica una gerarchia,cioe un rapporto tra un superiore(insegnante) e un inferiore(alunno).
RUOLO indica il comportamento di chi occupa quel ruolo.


L'INSEGNANTE E IL GRUPPO CLASSE
il dialogo educativo tra un insegnate e lo studente è condizionato da molti fattori,come l'immagine che l'allievo ha elaborato dell'insegnante,oppure la modifica dell'atteggiamento dell'alievo in base all'influenza che il gruppo classe ha su di lui.
Lo psicologo francese Marc Posic ha rilevato che un gruppo class è formato da:
1)Un gruppo di bambini o adolescenti
2)Un solo adulto
3)rapporti costanti
4)presenza obbligatoria e finalizzata a uno scopo
5)ambiente funzionale e attrezzato
Anche i rapporti all'interno del gruppo classe sono influenzati da fattori esterni:estrazione sociale,disponibilità economica...tutti fattori che possono determinare la formazioni di sottogruppi.
il sociologo statunitense Talcott Parsons ha tratto la conclusione che esistono 2 tipi di gruppi classe:
il gruppo che accetta le regole del gioco e quindi prosegue il prestigio derivato dal successo scolastico
il gruppo che sviluppa un orientamento egocentrico centrato sul comportamento dei coetanei.
Anche Kurt Lewig ha studiato questi rapporti e ha trovato 3 tipi di stili relazionali:
guida dominante
guida antiautoritaria
guida autorevoleRisultati immagini per INSEGNANTE E GRUPPO CLASSE













martedì 24 gennaio 2017

Teorie educative

La relazione educativa è il rapporto che si crea all'interno del processo formativo tra docente e alunni. ci sono due tipi di interazione sociale:
-interazione sociale occasionale
-Interazione sociale stabile
Come ogni relazione anche la relazione educativa esercita una forma di influenza sociale.

Le teorie educative si suddividono in teoria psicoanalitica,teoria umanistica e teoria sistemica.

-TEORIA PSICOANALITICA

secondo al psicoanalisi la classe è il campo di più incontri e scontri di forze inconsce che emergono attraverso sintomi diversi.Essa ha studiato prevalentemente due fenomeni:
-fenomeno di transfert:quando gli alunni proiettano nell'insegnante le dinamiche del rapporto con i genitori.
-fenomeno di proiezione:quando c'è qualcosa all'interno della psiche che viene considerato pericoloso viene buttato fuori inconscamente.

TEORIA UMANISTA

Prende come esempio il comportamento del docente e i suoi effetti sull'alunno. Carl Rogers ha affermato che un insegnante per esere efficace deve essere flessibile e spostare il suo interesse per l'alunno .
Una pratica didattica ispirata alle teorai umanistica richiede tre atteggiamenti chiave:autenticità e congruenza,considerazione positiva,comprensione empatica.

TEORIA SISTEMICA

È stata studiata da Paul Watzlawick che afferma che per spiegare un singolo fenomeno bisogna prendere in considerazione tutto il suo contesto.
Ha affermato che l'educatore all'interno della classe deve:
Riorganizzare tutto il contesto ogni volta che in elemento tutta l'equilibrio
Deve individuare le persone chiave
Infine deve tenere sotto controllo l'ansia e parte degli studenti.




domenica 22 gennaio 2017

Kurt Lewin

Kurt Zadek Lewin,psicologo tedesco, è vissuto a Berlino dove ha compiuto gli studi e nella cui università ha insegnato filosofia e psicologia.
Lewin è stato tra i primi ricercatori ad applicare determinati principi alle dinamiche dei gruppi e allo sviluppo delle organizzazioni,passando quindi alla psicologia sociale.
Con la salita al potere di Hitler,Lewin ha dovuto abbandonare la Germania,in quanto ebreo e socialista trasferendosi negli Stati Uniti in cui proseguì i suoi studi.
Lewin è ricordato soprattutto per la teoria del campo,secondo la quale il comportamento è frutto di un interazione tra personalità e ambiente. tra le sue opere ricordiamo la teoria dinamica della personalità e il bambino dell'ambiente sociale

Biografia:

Nacque nel villaggio di Mogilno.
La famiglia era di origini ebraiche. Si trasferirono a Berlino.
Nella prima guerra mondiali fù chiamato al fronte per combattere;in questo periodo Kurt produsse u n saggio in cui descisse come la percezione dei luoghi e dei paesaggi cambiasse nella mente dei soldati.
Quando tornò a berlino si laureò ed entro in contatto con la scuola della Gestalt.
Nel 1933 però fu costretto a emigrare negli USA a causa della salita al potere di Hitler.
Si trasferì nell'università dello stato dello lowa. Fu infine anche ad Harvard e al Mit.
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